Dal 15 marzo 2021 va in onda su Rai 1 la miniserie rivelazione Màkari, diretta da Michele Soavi, con interpreti d’eccezione quali Claudio Gioé, Domenico Centamore ed Ester Pantano, tratta da una serie di racconti firmata dallo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri.
Il pubblico italiano, orfano di un Commissario Montalbano che potrebbe essere arrivato alle sue ultime battute, riconferma la sua fame insaziabile per il buon giallo (tinto di commedia e melodramma quanto basta), specialmente se a incorniciarlo sono i paesaggi mozzafiato di una Sicilia abbacinante.
Oggi, però, non vogliamo parlarvi né della trama né delle location di Màkari, ma del ruolo decisivo di Domenico Centamore nel decretare il successo della nuova fiction Rai.
Nell’articolo vi spiegheremo perché, grazie a Màkari, Domenico arriva finalmente a brillare di luce propria, regalandoci un personaggio lontano dai luoghi comuni negativi che solitamente accompagnano i siciliani al cinema e in televisione.
Senza ulteriori indugi, immergiamoci nelle acque cristalline della Sicilia occidentale!
Domenico Centamore è Peppe Piccionello
Domenico Centamore (Scordia, 1967) è Peppe Piccionello, compagno di avventure del cinico giornalista Saverio Lamanna, reinventatosi investigatore dopo il ritorno forzato nel borgo marinaro di Màkari, sua terra natale.
L’attore siciliano si cala nel ruolo con grande naturalezza, senza mai forzare la mano: pare proprio nato per essere Piccionello.
Vi basterà guardare qualche intervista al simpaticissimo Domenico per rendervi conto di come la sua personalità reale non si discosti poi tanto da quella fittizia.
Tanto l’attore quanto il personaggio puntano sulla schiettezza, sono incredibilmente alla mano e sanno piazzare sempre la battuta giusta al momento giusto.
Tutto, dalle sopracciglia foltissime e ribelli alla corporatura robusta, dalla voce stridula alla gestualità concitata, concorre a rendere autentico e amabile il suo Piccionello.
Mai scelta di casting poteva essere più azzeccata anche a detta di Savatteri.
In un’intervista rilasciata recentemente, infatti, lo scrittore ha dichiarato che, d’ora in poi, gli sarà impossibile scrivere delle avventure di Saverio Lamanna e Peppe Piccionello senza immaginarli con i corpi e le voci di Claudio Gioè e Domenico Centamore.
Questa simpaticissima spalla comica non perde occasione per affermare fieramente la sua natura di siciliano doc, a partire dalle spassosissime magliette (fatte su misura per lui dalla cugina) che ormai spopolano sul web.
Alcune sdoganano antichi proverbi siciliani, altre nascono da improbabili giochi di parole che riusciranno a strapparvi più di una sana risata.
Che dire, una bella ventata di leggerezza che, di questi tempi, non è mai sgradita.
Quella che più ci ha colpito fa il verso al Trono di Spade, ma non vi diciamo altro. Recuperate le puntate se ve la siete persa!
Ma una menzione d’onore la merita anche il resto del suo outfit. Infischiandosene delle critiche, il nostro eroe della porta accanto si presenta sulla scena sempre in boxer e infradito, perché “i pantaloni lunghi si mettono ai funerali”.
Un caratterista alla riscossa
Per l’occasione, l’attore di Scordia, che pure vanta una ricchissima carriera da caratterista alle spalle, ricopre per la prima volta un ruolo davvero di spicco.
L’abbiamo sempre avuto sotto gli occhi, l’abbiamo visto recitare in una miriade di pellicole dai generi più svariati (da La matassa al più recente Pinocchio di Garrone).
Eppure ci stiamo rendendo conto solo ora del suo talento naturale ed esplosivo, grazie a Màkari.
Domenico può finalmente dare sfogo alla sua verve comica senza dover fare per l’ennesima volta la caricatura (divertente ma un po’ stantia) del mafioso a cui era stato relegato nelle produzioni passate.
Niente coppola e lupara o risatine malefiche stavolta. Al loro posto ritroviamo un ritratto credibile del siciliano caloroso, generoso e ospitale, quello sempre pronto a farsi in quattro per un amico in difficoltà.
Con questa fiction di ambientazione siciliana, l’attore si riconferma uno dei caratteristi più abili della sua generazione.
Si tratta di una tipologia di attori che hanno fatto grande il nostro cinema (e non solo), mettendosi completamente al servizio della storia.
L’attore caratterista ha il pregio di rendere con spontaneità un carattere umano tipico (il tipo strambo, il gangster, il credulone, ecc.) che al contempo presenta dei tratti di singolarità.
Potremmo dire che il caratterista flirta con gli stereotipi ma aggiunge sempre quell’elemento distintivo che poi gli consente di superarli.
E proprio giocando al confine tra lo stereotipo e il suo superamento, Domenico ha raggiunto il cuore di più di sei milioni di italiani.
Infatti, quando la sceneggiatura lo richiede, il Piccionello di Centamore smette di essere il siciliano doc da cartolina e rivela una gran tenerezza e una profondità d’animo che forse non vi aspettereste.
La sua profondità è sempre legata con un filo rosso alla tradizione e, in particolare, ai suoi proverbi, caposaldo della saggezza popolare sicula.
Tra questi ricordiamo soprattutto il primo pronunciato dal personaggio, che in una manciata di parole riesce a sintetizzare la conflittualità tra genitori e figli:
“Un padre campa cento figli e cento figli non campano un padre”.
Senza nulla togliere agli altri bravissimi attori, siamo convinti (e il pubblico sui social ce lo conferma) che se Màkari è riuscita a riscuotere questo successo inatteso, lo dobbiamo soprattutto alla comicità irresistibile e alla sensibilità di Domenico Centamore.
In attesa della quarta e ultima puntata prevista per il 29 marzo, fateci sapere cosa pensate del successo di Màkari e del suo cast artistico. Ma soprattutto… diteci, quale maglietta di Piccionello vi ha fatto più ridere?
A presto!